Mr.Mercedes è l'ultimo romanzo uscito in Italia, finora, scritto dal Maestro Stephen King.
Si tratta di un'opera particolare, che abbandona i familiari tratti horror per sfociare nel genere hard-boiled, rivelandosi un thriller poliziesco leggibile, ma non privo di pecche e momenti contraddittori.
Non so voi, ma io comincio a preoccuparmi del fatto che ormai escano un paio di libri l'anno di King. E' sinceramente eccessivo visto che, oltretutto, il bardo del Maine non ha più la verve e il piglio originalissimo di un tempo ed i suoi romanzi recenti ne hanno risentito (non tutti, ma alcuni sicuramente).
Reduce dalla lettura parzialmente deludente di Doctor Sleep (sequel di Shining della cui utilità o meno ho già parlato in un post precedente), ho deciso di dare un'altra chance, come spesso m'è capitato in passato, a colui che mi ha fatto scoprire e amare in tenerissima età l'horror su carta.
La trama non è originalissima, ma può invogliare: uno psicopatico, a bordo di una Mercedes SL 500 rubata, falcia diverse persone in attesa di accedere ad una fiera del lavoro, nel Midwest degli USA. Il killer indossa una maschera da clown e, dopo l'agghiacciante vicenda, pare essere scomparso nel nulla.
Parecchio tempo dopo, il detective in pensione Bill Hodges, che si era occupato del caso di Mr. Mercedes, riceve una strana lettera dall'omicida e si butta a capofitto alla ricerca del killer, aiutato dal giovane tuttofare Jerome e dalla sorella della defunta proprietaria della Mercedes usata per la strage.
Sicuramente non si tratta di un romanzo particolarmente avvincente e originale, ma presenta alcuni aspetti interessanti che lo elevano dalla mediocrità: prima di tutto la caratterizzazione dei personaggi, curatissima e approfondita, in grado di catturare l'attenzione del lettore. Un altro aspetto piacevole è la scorrevolezza, tipica di King, che invoglia a divorare le pagine.
Pochi colpi di scena, alcune idee sviluppate male (quella della chat in principal modo) e un finale approssimativo e prevedibile, rendono Mr.Mercedes un romanzo consigliabile allo zoccolo duro di fan di Stephen King piuttosto che a lettori naif, attestandosi nella zona medio-bassa della mia personale classifica di apprezzamento dei suoi romanzi.
C'è da dire che la critica ne ha parlato generalmente bene, anche se questo dato lascia il tempo che trova.
Dopo il flop di Colorado Kid pensavo che avesse imparato la lezione, invece c'è ricascato, con la certezza di vendere milioni di copie in ogni caso. Mica scemo, lui.
Forse alcune cose si capiranno fra qualche mese, quando vedrà la luce Finders Keepers (uscita prevista il 2 Giugno 2015, negli USA), secondo capitolo della trilogia, nel quale ritornerà l'ex detective Bill Hodges, stavolta alle prese con il rilascio del killer di uno scrittore, dopo 35 anni di carcere. Credo che dormirò lo stesso la notte, anche senza sapere che ne è stato di Bill e cosa deciderà di raccontarci il Re.
Sì, avete capito bene: King ha deciso di puntare sulla trilogia, faticando a stimolare il mio interesse per un progetto che sembra davvero poco ispirato e frutto di idee riciclate.
Chissà come sarebbe la qualità dei romanzi di Stephen King, se si decidesse a scriverne uno ogni due anni, anziché due l'anno...
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