14/11/14

Fargo: la black comedy coi fiocchi (rosso sangue)


Mi sento moralmente obbligato a parlarvi di Fargo, una serie tv che mi ha letteralmente folgorato in questo 2014 e che in dieci puntate condensa tantissimi contenuti mantenendo una qualità tale da piazzarsi di diritto nel mio ipotetico Olimpo dei telefilm..
Il tutto si ispira all'omonimo film dei fratelli Coen, qui in veste di produttori esecutivi, e prevede una storia differente per ogni stagione. Evidentemente True Detective e American Horror Story hanno fatto scuola e noi ci adeguiamo.

Sin dalle prime scene è evidente una cura davvero certosina per i dettagli e un comparto tecnico che non ha nulla da invidiare ai lungometraggi hollywoodiani odierni.
Ci immergiamo in meno che non si dica in un'atmosfera sospesa, muovendo passi pesanti su un manto di neve che pare ricoprire ogni cosa, persino i crimini.


Salta subito agli occhi quello che per tutta la serie sarà il deus ex machina e mattatore della scena: Billy Bob Thornton, mefistofelica figura che cala come un giustiziere della notte e fa da trait d'union tra le varie vicende che si intrecciano nel corso della serie.
L'eroe/antieroe è invece l'attore britannico Martin Freeman, eccellente nella parte di Lester Nygaard e accostabile al meraviglioso sfigato William Macy nel film dei Coen.
Pure all'interno del corpo di polizia ci sono delle figure che spiccano: Molly Solverson, brillante poliziotta dal cuore d'oro; Gus Grimly, tenero agente interpretato da Colin Hanks, figlio del notissimo Tom; Bill Oswalt, capo dipartimento tonto e goffo, interpretato da Bob "Saul Goodman" Odenkirk.
Potrei andare avanti ancora per molto con il cast, davvero efficace e ricco di personaggi memorabili.
Ciò che rende speciale questo calderone di figure e vicende al limite del possibile è il continuo spostamento tra tono grottesco, ironico e drammatico che permea la serie. Nulla stona e spesso il sorriso è un ottimo antidoto per sopravvivere a sequenze molto toste.


Non siamo dalle parti di Banshee e delle sue esplosioni di sesso e violenza sempre sopra le righe. Fargo mantiene un suo stile elegante e compassato, mai noioso, seppure sangue e pallottole scendano copiosi a imbrattare la candida neve del Minnesota.
L'imprevedibilità e la freschezza di questo telefilm sono due punti di forza mica da poco, che già da soli fanno sì che Fargo meriti la vostra attenzione e il vostro prezioso tempo.

E' evidente un climax ascendente caratterizzato da una tensione che, puntata dopo puntata, sale spanna dopo spanna coinvolgendo lo spettatore e attirandolo magneticamente davanti allo schermo.
Difficile resistere ad una serie che spara tutte le sue numerose cartucce con intelligenza e nella quale nulla è lasciato al caso. Ogni pezzo del puzzle finisce dove dovrebbe, nonostante debba percorrere strade incredibilmente strambe e surreali, generando nel pubblico uno splendido senso di smarrimento compiaciuto tra gli innevati paesaggi in cui è ambientata questa brillante storia.


Serie tv dell'anno? Non lo so, ma è davvero possibile. Ora non ci resta che attendere le prossime stagioni, con l'augurio che la qualità e il coinvolgimento siano altrettanto elevati.


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