Se non avete ancora avuto occasione di visionare Oltre il guado, pellicola del 2013 firmata da Lorenzo Bianchini, vi invito caldamente a colmare la lacuna: siamo di fronte ad uno degli horror italici più significativi e riusciti degli ultimi 10-15 anni (non che la concorrenza sia tanta, a dire il vero) a dimostrazione che forse qualcosa di buono sta finalmente emergendo da un panorama che da troppi anni sa di stantio se non di morto.
Chi bazzica forum e ambienti horror sicuramente conoscerà il regista udinese, autore una decina di anni fa di Radice Quadrata di Tre e Custodes Bestiae, due lungometraggi nei quali la tradizione della provincia friulana e del dialetto si mescolano ad atmosfere horror tra Pupi Avati e H.P.Lovecraft.
Low budget e genuini, i prodotti di Bianchini rappresentano una boccata d'ossigeno e di originalità mica da poco.
Non fa eccezione Oltre il guado (Across the River il titolo internazionale), qualitativamente sbalorditivo e spaventosamente accattivante. Qui sotto la trama in breve.
Marco Contrada, etologo incaricato di censire la fauna selvatica al confine tra Friuli e Slovenia, rinviene un esemplare di volpe al quale collega una telecamera per studiarne gli spostamenti. L'uomo si accorge ben presto che l'animale si è avvicinato ad alcune case abbandonate e decide di seguirlo, fino a giungere ad un paesino diroccato sito oltre il guado di un fiume. Una volta raggiunto il luogo, per l'etologo inizierà un incubo dal quale, a causa della forte pioggia e dell'ingrossarsi del corso d'acqua, non potrà fuggire.
Pochi dialoghi (alcuni, importantissimi, recitati in lingua slovena da una coppia di anziani), locations mozzafiato (il film è stato girato attorno al lago di Sauris), fotografia e musiche deliziosamente adatte, un protagonista, l'attore non professionista Marco Marchese, davvero convincente e calatosi con maestria nella parte. Questi sono soltanto alcuni dei punti a favore di un prodotto da sostenere e del quale andare fieri. Visionando Oltre il guado ho provato brividi puri come raramente mi capita, rasentando la paura in alcune scene davvero forti a livello di pathos e di coinvolgimento per lo spettatore.
Bianchini riesce dove in troppi hanno fallito, realizzando con pochi mezzi e un'enorme passione, che trasuda da ogni bellissimo fotogramma, un horror che nulla ha da invidiare a prodotti americani, britannici o francesi.
Ritengo il lavoro del regista udinese una rivelazione sostanzialmente priva di difetti e superiore persino a Shadow di Federico Zampaglione, assolutamente valido ma forse meno realistico rispetto a Oltre il guado.
Chi bazzica forum e ambienti horror sicuramente conoscerà il regista udinese, autore una decina di anni fa di Radice Quadrata di Tre e Custodes Bestiae, due lungometraggi nei quali la tradizione della provincia friulana e del dialetto si mescolano ad atmosfere horror tra Pupi Avati e H.P.Lovecraft.
Low budget e genuini, i prodotti di Bianchini rappresentano una boccata d'ossigeno e di originalità mica da poco.
Non fa eccezione Oltre il guado (Across the River il titolo internazionale), qualitativamente sbalorditivo e spaventosamente accattivante. Qui sotto la trama in breve.
Marco Contrada, etologo incaricato di censire la fauna selvatica al confine tra Friuli e Slovenia, rinviene un esemplare di volpe al quale collega una telecamera per studiarne gli spostamenti. L'uomo si accorge ben presto che l'animale si è avvicinato ad alcune case abbandonate e decide di seguirlo, fino a giungere ad un paesino diroccato sito oltre il guado di un fiume. Una volta raggiunto il luogo, per l'etologo inizierà un incubo dal quale, a causa della forte pioggia e dell'ingrossarsi del corso d'acqua, non potrà fuggire.
Pochi dialoghi (alcuni, importantissimi, recitati in lingua slovena da una coppia di anziani), locations mozzafiato (il film è stato girato attorno al lago di Sauris), fotografia e musiche deliziosamente adatte, un protagonista, l'attore non professionista Marco Marchese, davvero convincente e calatosi con maestria nella parte. Questi sono soltanto alcuni dei punti a favore di un prodotto da sostenere e del quale andare fieri. Visionando Oltre il guado ho provato brividi puri come raramente mi capita, rasentando la paura in alcune scene davvero forti a livello di pathos e di coinvolgimento per lo spettatore.
Bianchini riesce dove in troppi hanno fallito, realizzando con pochi mezzi e un'enorme passione, che trasuda da ogni bellissimo fotogramma, un horror che nulla ha da invidiare a prodotti americani, britannici o francesi.
Ritengo il lavoro del regista udinese una rivelazione sostanzialmente priva di difetti e superiore persino a Shadow di Federico Zampaglione, assolutamente valido ma forse meno realistico rispetto a Oltre il guado.
Finalmente una risposta seria a chi pensa che il cinema italiano di genere sia morto negli anni '80. Non oso pensare ai film che potrebbe girare Bianchini se solo avesse a disposizione budget più cospicui. La stoffa c'è tutta, ora non resta che dargli l'attenzione ed i palcoscenici che si merita.
P.S. Ancora non esiste una data d'uscita nei nostri cinema, mentre il film è già uscito per l'home video in Germania e UK. Incrociamo le dita...
Trailer ufficiale di Oltre il guado
Trailer ufficiale di Oltre il guado
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