12/02/15

La mutazione cartacea di David Cronenberg


Tralasciando la banale e piuttosto anonima copertina proposta da Bompiani, eccomi a parlarvi di Divorati, il primo romanzo di David Cronenberg, regista capace di stravolgere negli anni il Cinema di Genere e di portare avanti con coerenza ed efficacia una propria linea di pensiero e di indagine somatopsichica e psicosomatica.
"Consumed" (il titolo originale) è uscito ormai qualche mese fa ma nella nostra Penisola è passato un po' troppo in sordina, come del resto svariate opere cinematografiche del Nostro.
Di cosa parla questo libro? Parla di una coppia di filosofi francesi, di una coppia di fotoreporter, di inganni, di malattie, di omicidi, di progetti hi tech top secret, di Kim Jong-Un... e di parecchie altre cose.

Un po' di trama: "Nomadi freelance ossessionati dalla tecnologia, Nathan e Naomi sono una coppia di fotogiornalisti alla costante ricerca di argomenti scabrosi che , maneggiano con la disinvoltura dell'informazione nell'era dei social. Naomi, specializzata in cronaca nera, si appassiona alla vicenda di due affascinanti intellettuali francesi, Célestine e Aristide Arosteguy. Célestine è stata trovata morta e orrendamente mutilata nel suo appartamento parigino: la polizia sospetta che sia stato proprio il marito, al momento irreperibile, a ucciderla. E a divorare parti del suo corpo. Nel frattempo Nathan, che scrive di argomenti medici, si trova a Budapest per realizzare un pezzo su un controverso chirurgo. Quando scopre di aver contratto una rara malattia venerea, Nathan decide di volare a Toronto per incontrare il suo scopritore, il vecchio dottor Roiphe. Naomi, intanto, si mette alla ricerca di Aristide. Quale oscuro intreccio lega le due storie? Quale destino attende i due spregiudicati giornalisti?"




I temi trattati sono numerosi e tutti parecchio impegnativi (come del resto sono tosti i contenuti delle pellicole di Cronenberg), ma non ho percepito il rischio di sovradosaggio dato che l'autore riesce a collegare il tutto attraverso una fitta rete di link e rimandi che coinvolgono molto e confondono poco.
Cinema e letteratura si fondono in un'opera che scava nella mente del lettore depositandovi immagini potenti e malsane legate sia al primo periodo d'oro del regista, contrassegnato dalla sua "morbosa" indagine carnale, sia alla seconda fase, quella caratterizzata dall'inquietante legame corpo-macchina. Non mancano nemmeno richiami alle più recenti produzioni di Cronenberg, maggiormente focalizzate sull'analisi della psiche e dei suoi oscuri contenuti. 
Pagina dopo pagina il mistero narrato in Divorati si infittisce, venendo orchestrato dall'autore attraverso espedienti "cinematografici" che aumentano il tasso di coinvolgimento e la presa sul lettore, avido di conoscere la verità e di sciogliere alcuni nodi sempre più stretti e dolorosi.

Se la morbosità e le nuove tecnologie vi affascinano, questo libro fa davvero per voi. Non si tratta di un'opera destinata all'Olimpo della Letteratura, ma siamo di fronte ad un tentativo che mi sento di definire riuscito, essendo Cronenberg ancora una volta riuscito a creare mostri dall'asettica quotidianità, sviscerando le nostre paure e la nostra fragilità, una volta dismesse le tecnologie che ci fanno da scudo.
Otto anni (e cinque film) ha impiegato l'autore-regista per realizzare Divorati, un romanzo controcorrente difficilmente catalogabile, in grado di mostrare l'estremismo umano in diverse sue forme, siano esse politiche, sessuali, tecnologiche, giornalistiche, scientifiche, etc.

Qualcuno forse vi sconsiglierà questa lettura (non è di certo adatta a tutti, chiaro), io invece ve la consiglio senza remore, sempre che siate pronti a farvi divorare dal genio di David Cronenberg.

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