Recentemente ho recuperato un film che, sin dalla sua uscita, ha mosso in me una curiosità notevole dovuta probabilmente alle critiche che tale opera ha ricevuto. Sto parlando di The Sacrament, found footage diretto dal giovane e talentuoso regista Ti West e prodotto da quel volpone di Eli Roth.
Presentato al Festival del Cinema di Venezia, The Sacrament è stato "bastonato" con recensioni eccessivamente negative, a mio parere.
In sostanza il film prende spunto in maniera evidente dall'eccidio di Jonestown (Guyana) avvenuto nel 1978, evento che portò al suicidio di 909 adepti di una setta religiosa rivoluzionaria chiamata "Tempio del Popolo".
Partendo da questi tragici presupposti, la trama vede l'avventurarsi di una troupe di VICE in questa realtà piena di ombre e nascosta tra le foreste equatoriali. Ad accendere la miccia che poi darà vita alla detonazione è il fatto che la sorella di uno dei protagonisti fa parte di Eden Parish, falso paradiso creato da un potente e misterioso uomo chiamato "Father", enigmatica figura tra il boss mafioso ed il leader socialista, ricca di oscuro carisma.
Al loro arrivo i giornalisti trovano ad attenderli dei guerriglieri armati di mitragliatrici ma, dopo alcuni attimi di tensione, vengono accolti dalla comunità e tutto pare volgere al meglio tra sorrisi e tranquillità.
Nell'arco delle 24 ore durante le quali si svolgono le vicende narrate, però, verranno alla luce segreti e impressionanti rivelazioni, fino a giungere ad uno shockante ma parzialmente prevedibile finale.
Niente è come sembra e, sotto la sottile superficie di pace e felicità, Eden Parish abbonda di marciume e di disperazione.
Lo stile registico usato da West si situa sul versante del mockumentary/found footage e riesce a convincere in quanto lo spettatore viene spinto sempre più giù in una torbida e terribile vicenda che spiazzerebbe chiunque, sfruttando il fattore "realismo" e movimenti di camera azzeccati.
I colpi di scena non abbondano, ma quel che sorprende è la tensione costante che serpeggia minuto dopo minuto e che rende inquietanti persino i momenti più lenti e riflessivi.
The Sacrament è un film girato con passione e piuttosto particolare, caratteristica che ha calamitato critiche da più fronti. Non metto in dubbio che il tema trattato sia derivativo, ma non vedo tale caratteristica come un limite, bensì come un punto a favore del regista che è stato in grado di coinvolgermi appieno.
Chi si aspetta un horror tutto sangue e brividi rimarrà deluso, Ti West scava molto più a fondo e ci regala un prodotto che apre porte nella mente e mette raccapriccio, nonostante le immagini mostrate siano tutto fuorchè splatter.
Se questo è un passo falso, allora ben vengano i passi falsi e mi auguro che il regista ne faccia il più possibile. Dopo le convincenti prove offerte con House of the Devil e Innkeepers, West si è guadagnato un'altra fetta della mia stima, dimostrando coraggio e affezione ad un tipo di cinema estraneo alle regole dello showbusiness e lontano dal glitterato mondo mainstream che ha attirato fin troppi validi cineasti tarpando loro le ali a livello creativo.
Thumbs up per The Sacrament, film non per tutti ma, per me, di notevole valore. Ve lo dice pure Ti West nella foto qui sotto.
P.S. Se vi capita recuperate anche Red State di Kevin Smith, altro film estremamente interessante e inedito in Italia, intriso di morbosità religiosa e violenza.
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