Spiazzato e destabilizzato, ecco come mi sento dopo aver visto al cinema l'ultimo (capo)lavoro di David Cronenberg, Maps to the Stars.
Devo ammetterlo, le aspettative non erano troppo elevate, complice anche un hype molto scarso nei confronti della pellicola e diverse recensioni tiepide o peggio lette in rete.
Provando un amore genuino e viscerale per il cineasta canadese l'unica cosa sensata da fare per me era visionare in sala questa sua nuova opera, così da fugare ogni dubbio relativo ad essa.
Un Cronenberg al cinema, converrete con me, è sempre un evento da ricordare e pure stavolta non è stato da meno: l'emozione che serpeggia sin da quando leggi "Directed by..." per poi salire in un magnetico crescendo ti stordisce e ti lascia letteralmente a bocca aperta.