Oggi inauguriamo un piccolo spazio dedicato all'arte, quell'arte contemporanea un po’ sconosciuta, bizzarra e perturbante oltre che, a mio insindacabile giudizio, visivamente piacevole e curiosa.
E come iniziare nel migliore dei modi se non parlando di anatomia?
Fernando Vicente, artista madrileno attivo a partire dagli anni ’80, associa l’illustrazione ad una spiccata tecnica pittorica sviluppando uno stile personale ed elegante.
Collabora abitualmente con giornali e riviste di settore fra cui El Pais, Gentleman, Letras Libre, Cosmopolitan ed attualmente espone le sue opere nella galleria Sen e all’interno dello spazio Sins Entido.
Nelle sue serie di ritratti anatomici, Venus e Vanitas, Vicente sembra volerci illustrare la minuziosa e incontrovertibile verità che si cela al di sotto di una bellezza fatta di pura apparenza, una ricerca che fonde curiosità scientifica e bellezza artistica.
“Vanitas vanitatum et omnia vanitas” cita ad introduzione del suo lavoro: tutto è vanità ma la vanità è fugacità e, come la carne, destinata a non durare.
Ciò che sembra una bellezza inviolabile ed eterna viene sezionato chirurgicamente con un risultato che è il giusto mix fra morbosa realtà e cruda sensualità.
Meno conosciuta ma altrettanto ricca di valore è la serie Anatomìas che ricorda le celebri illustrazioni anatomico-industriali di Fritz Kahn in cui gli organi umani vengono metaforicamente sostituiti da componenti meccaniche, utili ad illustrare le funzioni dei vari apparati.
Ne risulta una sorta di manuale del surreale, indubbiamente affascinante e a cui non manca una vena di sottile ironia.
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